La «crisi dei rifugiati» ha rivelato l’incapacità degli Stati Schengen di fronteggiare le sfide connesse con l’afflusso massiccio di persone in cerca di protezione. La costruzione di recinzioni alle frontiere esterne e il ripristino dei controlli alle frontiere interne hanno messo alla prova la cooperazione tra gli Stati. A livello europeo sono stati messi a punto meccanismi di correzione. Per migliorare la protezione delle frontiere esterne sarà ad esempio costituita una nuova guardia di frontiera e costiera europea. La Svizzera ha partecipato alla stesura del pertinente regolamento, che è ora chiamata ad approvare.
La CFM ritiene che un approccio nazionale non basti a fronteggiare sfide globali. Pertanto plaude al contributo della Svizzera alla creazione di una guardia di frontiera e costiera europea. Secondo la CFM, la Svizzera dovrebbe prodigarsi maggiormente, sul piano sia internazionale sia nazionale, a favore della protezione delle persone in fuga. La protezione delle frontiere europee dovrebbe inoltre tenere altrettanto conto dei diritti dell’uomo e dei diritti dei rifugiati che di aspetti dettati dalla politica di sicurezza.
Documentazione
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Integrale Stellungnahme (PDF, 158 kB, 04.06.2020)
(Presa di posizione integrale. Questo documento non è disponibile in italiano)
Ultima modifica 18.01.2017