Come per l’autorità parentale congiunta, anche il diritto di mantenimento va incentrato sul bene del figlio e ridefinito in modo che lo stato civile dei genitori non penalizzi in alcun modo il figlio. Il progetto si concentra su tre aspetti: anzitutto il figlio ha diritto non solo alla copertura delle spese quotidiane, ma anche a un adeguato contributo per l’accudimento. In secondo luogo il suo diritto è prioritario rispetto alle altre pretese di mantenimento previste dal diritto di famiglia. Infine l’aiuto all’incasso deve essere armonizzato su scala nazionale in modo da garantire che il figlio riceva regolarmente il contributo di mantenimento.
25 Cantoni, sei partiti e la maggioranza delle organizzazioni hanno in linea di massima approvato l’avamprogetto in consultazione. Visti i risultati per lo più positivi della procedura di consultazione, il Consiglio federale ha deciso di portare avanti la riforma mantenendo l’attuale orientamento ma riesaminando attentamente alcune delle richieste avanzate nella consultazione, per esempio la questione se fissare nella legge i criteri di calcolo e la durata del mantenimento del figlio. Il Consiglio federale ha tuttavia respinto la proposta di fissare un importo minimo a carico dei genitori e – nei casi di ammanco – dello Stato per il mantenimento del figlio. Per introdurre una simile disposizione sarebbe necessario modificare la Costituzione, il che ritarderebbe notevolmente il progetto a tutto svantaggio degli interessati.
Ultima modifica 08.05.2013
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